Fornire aiuto concreto alle vittime, ma anche concorrere a quel cambiamento culturale che resta l’unica risposta possibile alla violenza maschile contro le donne.
Con questo intento l’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri di Verona ha organizzato una serata di approfondimento e riflessione per i propri iscritti e iscritte dal titolo “Medicina e violenza di genere: cosa possiamo fare?”.

L’evento, promosso in collaborazione con il Centro Petra del Comune di Verona e con il patrocinio di A.M.M.I. Donne per la Salute, è stato presentato questa mattina nella Sala Arazzi del Municipio di Verona alla presenza della vicesindaca Barbara Bissoli e della consigliera comunale delegata alle Pari opportunità Beatrice Verzè. La serata, aperta a tutti gli iscritti e iscritte, è in programma per lunedì 18 marzo alle ore 20.30 nella sala Fazzini dell’OMCeO di Verona. Interverranno la dottoressa Elisabetta Sega e il dottor Filippo Saccardo del Centro Petra.

«Questa iniziativa si inserisce nel solco di un impegno che, come Ordine, ci siamo assunti, ossia confrontarci e dialogare con le istituzioni del territorio per contribuire a creare una riflessione su alcuni fenomeni di attualità», dichiara Carlo Rugiu, presidente dell’Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri di Verona. «In particolare, è nostra intenzione promuovere iniziative tese a contrastare la violenza di genere, che nella nostra professione, caratterizzata da una presenza sempre maggiore di donne, purtroppo coincide spesso con la violenza sulle operatrici sanitarie».

Le donne, oggi, sono il 42% degli iscritti all’Ordine di Verona e rappresentano il 60% degli iscritti nella fascia d’età dai 25 ai 45 anni, una quota destinata ad aumentare, considerando l’alto numero di studentesse che frequentano i corsi di laurea in Medicina e chirurgia e in Odontoiatria.

«Purtroppo risale a pochi giorni fa l’ultimo episodio di violenza verbale nei confronti di una dottoressa in servizio al Pronto Soccorso di Borgo Roma. Il nostro impegno è nei confronti delle colleghe dottoresse e anche delle nostre pazienti. Il codice di deontologia medica, infatti, stabilisce chiaramente il nostro obbligo di tutelare i soggetti fragili e impedire ogni tipo di abuso. La serata», conclude Rugiu, «sarà occasione di condivisione e di confronto tra professionisti sulle tematiche della violenza di genere nelle relazioni e sulle possibili azioni preventive e/o riparative».